I cretini di capodanno: commedia all’italiana in 4 atti, con lieto fine
Atto primo: due bulletti di origine straniera; una scacciacani caricata a salve, vero pare senza il tappino rosso d’obbligo; colpi esplosi in aria; video postato, come da manuale, sui social; mobilitazione delle forze dell’ordine, dell’Amministrazione, del Prefetto e di un Sottosegretario di Stato che, pre-elettoralmente, interviene con determinata fermezza. Indignazione generale; preoccupazione collettiva; immediata reazione istituzionale promettente ulteriori misure di sicurezza per la tutela della comunità cittadina.
Atto secondo: un pirla di origine italiana, parlamentare, già a suo tempo espulso da AN; una pistola vera, a quanto pare con colpo in canna e senza sicura; colpo esploso ad altezza uomo; giustificazioni false per scaricare, come da manuale, la responsabilità su altri; silenzio stampa di un Sottosegretario di Stato “amico”; indignazione diffusa, con qualche difesa idiota; preoccupazione parziale; reazione tardiva, sollecitata e inevitabile per salvare faccia e c..o; misure di sicurezza per la tutela del Paese nemmeno promesse.
Atto terzo: la comunità si è proprio rotta i maroni; reagisce rimettendo ordine nei giudizi e riportando coerenza nelle scelte; misura le persone per quel che fanno e non per quel che sono; chiede l’attivazione e collabora a percorsi educativi per il disagio giovanile; offre opportunità di inclusione e partecipazione per tutti, a partire dai più emarginati; costruisce un Paese e città fondati sui principi della giustizia imparziale e della certezza della pena commisurata agli atti; della non pregiudizialità; della convivenza accogliente e rappacificata; della voglia di futuro.
Atto quarto: in quel Paese e in quelle città, tutti vissero felici e coscienti.