Il “Deposito unico nucleare” sarà realizzato a Cantù
Il rilancio dell’energia nucleare annunciato dal Ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin, quale fonte alternativa all’energia fossile e strumento per ottemperare gli obiettivi di riduzione degli agenti inquinanti entro il 2030 adottati in sede di UE, prevede a fortiori la realizzazione di un “deposito unico nazionale” delle scorie radioattive di risulta dai processi di fusione che sarà realizzato nel territorio del canturino.
Ovviamente, quanto sopra altro non è che una bufala – oggi si direbbe una “fake new” – di pura invenzione e senza alcuna attinenza con la realtà delle cose …… fatta salva la citata irrinunciabile necessità di realizzare il deposito da qualche parte in Italia.
Notizia falsa, quindi, ma in via teorica non impossibile visto che ad oggi, nessuna decisione in merito è stata annunciata, preferendo il Governo evitare del tutto qualsiasi riferimento a questo scabroso quanto impopolare argomento.
E se così fosse per davvero? Quali reazioni si avrebbero nella comunità cittadina? E i politici nuclearisti nostrani, collocati nella maggioranza e nella opposizione, come si collocherebbero nei confronti dei canturini e dei loro stati maggiori nazionali? Come ci comporteremmo di fronte a tale evenienza? Modificheremmo le nostre certezze, spesso disinformate, rispetto alla scelta energetica del nucleare? Riaccenderemmo l’ardore e l’ardire della contestazione a scelte imposte dall’alto? Torneremmo ad esercitare il nostro diritto di scegliere chi vogliamo ci governi? Rivendicheremmo, non si sa bene in nome di quale prelazione o diritto presunto, la possibilità di rinuncia e, quindi, di scaricare implicitamente questo fardello su altri siti e altre comunità? Saremmo in grado di suggerire i criteri di scelta o semplicemente ci accontenteremmo ancora una volta del … basta che tocchi a me e che non accada qui?
Qualcuno potrebbe iniziare ad avanzare l’ipotesi che un qualche costo e sacrificio potrebbero anche essere chiesti a questo nostro territorio, da sempre e senza meriti particolari, escluso da qualsivoglia calamità, sventura, catastrofe, eruzione, inondazione, tifone, terremoto e quant’altro non risparmiato a diverse altre zone del Paese. Sarebbe legittimato a farlo in virtù di pari diritti presunti.