Esteri

G7 ambiente - chi si accontenta gode ..... così così
Lunedì e martedì scorsi si è tenuto nella favolosa Reggia di Venaria l’incontro dei Ministri dell’Ambiente dei 7 Paesi più industrializzati del mondo ospitato dal Governo italiano nelle vesti di presidente di turno del “G7” per il 2024. I problemi e le questioni sul tavolo, facile pensare anche per i meno informati, hanno una portata inimmaginabile per noi tutti in considerazione della straordinaria valenza e delle conseguenze determinanti che hanno ambiente, clima, energia e biodiversità sul futuro del nostro pianeta. Per più di dieci anni ho partecipato di persona agli

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"Piano Mattei"? Per ora solo tagli alla cooperazione allo sviluppo
Il 28 e 29 gennaio scorsi, con un evento organizzato in pompa magna a Roma, il Governo italiano ha presentato ai governi africani il cosiddetto “Piano Mattei”. Un’iniziativa voluta da Palazzo Chigi per rilanciare una “cooperazione da pari a pari e non predatoria” con i Paesi africani. Da quel giorno, a fasi alterne, informazione e propaganda ci hanno tenuto aggiornati sui progressi compiuti nell’applicazione del Piano: composizione e convocazione di una cabina di regia; prime missioni nei Paesi partner individuati con il criterio dell’efficienza operativa; individuazione delle parole d’ordine evocative

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Conflitto in Medio Oriente: serve un Tribunale speciale come per il Rwanda
Il diffuso utilizzo dell’accusa di genocidio rivolta al Governo Netanyahu per quanto messo in atto nei confronti del popolo palestinese, riporta - oggi in modo particolare - a quanto accaduto esattamente 30 anni orsono in terra d’Africa. Alle ore 20.20 di quel lontano 6 aprile 1994, un missile colpisce il Falcon che trasportava il Presidente della Repubblica rwandese e quello del confinante Burundi, entrambi di ritorno da un Conferenza per la pace tenutasi ad Arusha in Tanzania. Poche ore dopo, come una bomba ad orologeria innescata da lunghissimo tempo, inizia

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Elezioni 2024: un giro di boa da brivido
Mai come di questi tempi, le istituzioni sovrannazionali e il multilateralismo sono sotto attacco. Mai come in questi giorni, l’impianto di governance globale che ha retto per quasi un secolo, dal secondo dopoguerra ad oggi, appare come in crisi, indebolito, messo in discussione e, di fatto, sconfessato. Le Nazioni Unite, perfino nella persona della sua più alta carica, vengono accusate di parteggiare per una delle due parti in conflitto in Medio Oriente. La NATO, ancorché istituzione di parte, è attaccata dal possibile futuro leader del suo maggior azionista. L’Unione Europea

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ONU e multilateralismo alla mercé dei potenti
La sospensione dei finanziamenti all’Agenzia ONU per i Rifugiati Palestinesi (UNRWA) è decisione assurda, ingiusta, pretestuosa e disastrosa. Il fatto che, ad oggi e con il rischio di rapido incremento, siano ben 10 gli Stati che hanno deciso in tal senso – Australia, Austria, Canada, Finlandia, Germania, Giappone, ITALIA, Paesi Bassi, Regno Unito, USA - conferma come il multilateralismo sia tutt’altro che consolidato, che la consapevolezza circa l’irrinunciabilità a entità sovrannazionali in grado di governare fenomeni sempre più globali ed interdipendenti, che nazionalismi e becere nostalgie revansciste sono gli alibi

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30 anni di EZNL; 30 anni di non assuefazione
La fine del 2023 offre l’occasione di riflettere su fenomeni solo apparentemente distanti dal nostro vivere quotidiano.  Così apparentemente distanti che, nel bene come nel male, portano pericolosamente all’affermarsi di atteggiamenti di assuefazione, ormai impadronitisi delle reazioni e dei convincimenti dei più. All’origine di questa considerazione il Rapporto “Bloomberg” – Billionaires index 2023 - pubblicato a fine anno. Secondo il magnate, ormai conosciuto per le sue analisi statistiche della ricchezza e dei ricchi nel mondo, i 500 uomini e donne più ricchi al mondo hanno visto incrementare i loro rispettivi

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