Agricoltura e alimentazione

La protesta degli agricoltori tra giustizia e ipocrisie
La protesta degli agricoltori europei è una battaglia sacrosanta. Piena di ragioni. Supportata, come tutte le battaglie combattute da un popolo per la sua sopravvivenza, da enormi, condivisibili, giuste motivazioni. Quelle motivazioni che hanno a che fare con un futuro incerto, fosco, insostenibile. Una battaglia che in Italia avrebbe dovuto iniziare molto prima. Prima che degenerassero a tal punto le condizioni nelle quali si trovano oggi migliaia di famiglie che da decenni si vedono ripagare un lavoro duro, faticoso, ingrato, con un tradimento della politica che ha tracciato le sorti

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Cosa mettiamo nel piatto?

Cosa mettiamo nel piatto?
Il recente Rapporto “Stop pesticidi nel piatto 2023”, redatto da Legambiente, sui residui di pesticidi negli alimenti che consumiamo dovrebbe far riflettere noi tutti e far agire chi di dovere. L’analisi condotta su di un campione di oltre 6mila alimenti (6.085 per l’esattezza), registra un dato positivo e mette in luce molte preoccupazioni. Positivo che la percentuale di alimenti nei quali permangono pesticidi si è ridotta al 39.21% rispetto al 44.10 dello scorso anno. Preoccupante, leggendo in controluce, che ancora quasi due alimenti su tre che arrivano sulle nostre tavole

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Blitz della Commissione europea: prolungato per 10 anni l’uso del Glifosate
Anche in assenza di una maggioranza qualificata degli Stati membri, la Commissione europea ha dato il via libera all’utilizzo dei prodotti erbicidi a base di Glifosate per altri 10 anni, sino al 2033. Vale la pena rammentare come decisioni di questo genere, in base ai regolamenti e alle normative vigenti in Europa necessitino, per una loro approvazione, del voto favorevole di 15 Stati membri rappresentanti almeno il 65% della popolazione europea. In assenza di tale maggioranza, sempre ai sensi delle norme in vigore, la Commissione ha due opzioni possibili: riconoscere

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Latte: stiamo dalla parte degli agricoltori
Con decisione unilaterale, LACTALIS ha deciso di ridurre il prezzo del latte pagato “alla stalla”. Per questo, COLDIRETTI, che con il suo 1,5 milioni di Soci rimane la più numerosa Associazione di categoria italiana, ha deciso di denunciare la multinazionale francese. Forse il marchio LACTALIS non dice molto. Ma se consideriamo che questo impero economico d'Oltralpe, negli anni ha acquistato aziende come Ambrosi, Parmalat, Locatelli, Invernizzi, Galbani, Cadermartori, Scaldasole e, recentemente, Nuova Castelli – azienda leader nell’esportazione del Parmigiano Reggiano – e che oggi controlla circa 1/3 del mercato lattiero-caseario

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Chi specula sulla fame?
Mentre nella sede della FAO, a Roma, si commenta la rielezione del Direttore Generale dell’Organizzazione -che ha confermato, in mezzo a tante accuse di favoritismo per la Cina, il cinese Qu Doungyu per un secondo mandato - nel mondo 1 persona su dieci (9.8%) combatte la lotta quotidiana per procurarsi il cibo per il giorno successivo. La rinuncia dell’Amministrazione Biden di avanzare una candidatura alternativa a quella cinese, da molti viene letta come strumento di ammiccamento al colosso asiatico e di potenziale acquisizione di credito negoziale per altre questioni e

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Nel mondo, 258 milioni di persone soffrono la fame
Nel 2022 le persone che devono affrontare una crisi di grave insicurezza alimentare sono 65 milioni in più rispetto al 2021. Secondo il Global Report on Food Crises redatto dalla FAO, nel 2023 lo scandaloso numero di “affamati” sale a 258 milioni distribuiti in 58 Paesi, dato che porta il Segretario Generale ONU Antonio Guterres a definire questa piaga mondiale come semplicemente “inconcepibile”. I Paesi maggiormente colpiti sono Somalia, Afghanistan, Burkina Faso, Nigeria, Sud Sudan, Yemen e, per la prima volta nella storia, Haiti: un elenco che denuncia inconfutabilmente come

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