La Costituzione italiana tutela l’ambiente
Lo scorso 9 febbraio il Parlamento ha approvato la modifica degli articoli 9 e 41 del dettato costituzionale segnando un fondamentale passo in avanti per un suo adeguamento alle attuali esigenze del bene comune del nostro Paese e dell’intero pianeta.
Modificando il testo dei due articoli, anche l’Italia ha finalmente inserito tra i diritti fondamentali della persona e della comunità la tutela dell’ambiente e dell’ecosistema, stabilendo, inoltre, come “l’iniziativa economica e privata non può svolgersi” non solo “ in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana”, ma neanche in contrasto “alla salute e all’ambiente”; dovendo “essere indirizzata e coordinata a fini sociale, da oggi in poi, anche “a fini ambientali”.
Questi aggiornamenti rivestono un’importanza capitale nell’adeguamento continuo che il mutare dei tempi e dei contesti impone alla nostra Costituzione. I diritti fondamentali, infatti, sono certamente “inalienabili”, ma al contempo, come ben stabilisce il diritto internazionale, anche “progressivi” per consentirne una loro costante contestualizzazione.
Giusto e doveroso, quindi, annoverare tra i diritti di ognuno di noi quello di godere di un ambiente salubre e convincerci che mai questo diritto può essere sacrificato, né subordinato alla ricerca del profitto.