OVERSHOOT DAY 2022: dal 15 maggio l’Italia è in debito con la natura

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In cinque anni la data nella quale l’Italia va “in debito” con la natura si è anticipata di oltre 3 mesi. Nel 2016, infatti, il cosiddetto “Overshoot Day” – ovvero il giorno dal quale un Paese ha esaurito la propria quota di risorse naturali e servizi ecosistemici messi a disposizione dal nostro pianeta (la biocapacità) e inizia ad erodere risorse destinate ad altri – era stato calcolato coincidere con il giorno 8 di agosto. Quest’anno, già dal 15 maggio scorso i nostri conti con l’ecosistema sono “in rosso”.

In altri termini, per soddisfare i nostri bisogni indotti dall’attuale stile di vita, occorrerebbe una superficie pari 4 volte quella italiana oppure, come accade oggi, impedire la rigenerazione delle risorse naturali del nostro ecosistema e/o sottrarre risorse altrui. Di conseguenza, l’equivalenza è molto semplice: se tutti gli abitanti del mondo vivessero come un italiano medio, il pianeta terra dovrebbe essere 3 volte più esteso.

Superfluo trarre la morale di questa preoccupante storia. Piuttosto, meglio iniziare a chiederci con quale diritto e in nome di quale privilegio crediamo possibile continuare in questa direzione.

La stessa domanda dovrebbe ancor di più valere per chi è chiamato a gestire l’ingente quantitativo di miliardi di Euro in arrivo con il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza): “ripresa” non può e non deve essere più unicamente associata a “crescita”, ma sempre più a “responsabilità, lungimiranza e solidarietà”.

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