Il Governo chiude anche l’Osservatorio APS

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Dopo che lo scorso mese di febbraio il Governo Monti ha deciso la chiusura della Agenzia per il Terzo Settore, nella giornata di ieri abbiamo appreso della decisione di sopprimere anche l’Osservatorio per le Associazioni di Promozione Sociale (APS). In nome della spending review, il Governo continua ad assestare colpi tremendi ai luoghi di promozione del terzo settore e ai pochi ambiti rimasti di partecipazione della società civile alla definizione delle politiche sociali del nostro Paese. Un’ennesima scelta già di per se grave, ma che assume carattere di incomprensibile accanimento contro il volontariato e l’associazionismo nazionale dato che nel caso dell’Osservatorio APS i costi a carico del bilancio dello stato sono praticamente nulli: esclusi infatti i pochi rimborsi spesa per il trasferimento dei membri dell’Osservatorio residenti fuori Roma, non era previsto nessun altro tipo di onere.

Ora sembra del tutto evidente che la spending review è un’arma brandita dal Governo per nascondere altri tipi di volontà che nulla hanno a che fare con il risanamento del bilancio statale attraverso la riduzione dei costi per la spesa pubblica. Piuttosto, con questa decisione assistiamo ancora una volta ad una operazione poco trasparente e al quanto subdola del Consiglio dei Ministri che, facendo leva sulla psicosi generalizzata dei “costi e degli enti inutili” diffusa ad arte tra i cittadini, coglie l’occasione per sbarazzarsi degli organi di partecipazione delle rappresentanze della società civile organizzata. Anche agendo contro leggi vigenti come nel caso dell’Osservatorio APS istituito con la legge 338/2000 tutt’ora in vigore.

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