Chi ha dato ha dato ……….

A un mese esatto dallo Special Event che si terrà a New York il prossimo 25 settembre nell’ambito della Assemblea Generale delle Nazioni Unite per definire il futuro degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio dopo la loro scadenza prevista per il 2015, le ONG europee hanno definito i principi su cui i nuovi Obiettivi dovranno fondarsi. Un messaggio chiaro e univoco agli Stati e alla comunità internazionale e, soprattutto, una richiesta avanzata alla Unione Europea affinché faccia di questa nuova strategia il proprio cavallo di battaglia negoziale.

In un quadro di riferimento che dovrà essere “Universale” – perché tutti possano godere dei diritti umani fondamentali – “Comprensivo” – affinché tutte le dimensioni dello sviluppo siano contemplate – “Integrato” – per ricomprendere in un unicum lo sviluppo sostenibile e gli Obiettivi del post 2015 – sono 6 gli obiettivi generali che le ONG individuano come fondamentali: il rispetto dei diritti umani, la riduzione delle disuguaglianze, a priorità delle persone e del pianeta, la protezione del pianeta, l’utilizzo rispettoso delle risorse naturali e la protezione dei beni comuni. La coerenza delle politiche, la partecipazione, la accountability, e risorse finanziarie adeguate sono gli strumenti individuati perché questa volta di passi dalle parole ai fatti.

Un programma ambizioso? Forse solamente la razionalizzazione di quanto necessario e impellente per dare un futuro vivibile a noi tutti. Indipendentemente da quale parte del pianeta viviamo. Anche se, le ONG anche in questo sono ben esplicite, l’impegno che deve accomunare tutti i governi e tutti i popoli non deve prescindere dal principio di “responsabilità comune, ma differenziata”. In altre parole, chi ha dato ha dato, chi ha avuto ha avuto, ma il passato non si può scordare.

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