Luci e ombre del volontariato in Italia

Destano interrogativi alcuni dei  dati emersi dalla ricerca “Caratteri e tendenze delle organizzazioni di volontariato in Italia” promossa dalla Fondazione Volontariato e Partecipazione (Fvp) e dal Centro Nazionale per il Volontariato (Cnv) e presentata ieri alla vigilia del salone del volontariato che si apre oggi a Lucca.

La ricerca, condotta su 2.012 associazioni estratte dall’universo di tutte quelle iscritte ai registri regionali/provinciali, mette in evidenza un arcipelago di piccole realtà, in espansione, che nonostante tutto resiste alla “crisi”, ma invecchiato, al maschile e tutt’ora “provinciale”.

I dati parlano chiaro:  solo il 35% le associazioni che hanno più di 100 soci, il 42% quelle che ne dispongono un numero tra 25 e 100 e il 22% ne comprende meno di 25; il 57% del campione dichiara di aver incrementato nel 2011 il numero dei propri volontari e la maggioranza ha perlomeno confermato che le entrate dello scorso hanno non hanno subito decrementi.

Nel 23% dei casi i soci attivi hanno meno di 35 anni, percentuale che scende drasticamente al 5% se rapportato al numero dei presidenti di associazione dei quali 2 su 3 (il 66.3%) sono uomini. E pensare che il rapporto di genere tra i scoi attivi tende alla parità con il 57% di uomini e il 43% di donne.

E infine, solo nel 14.9% del campione, tra i volontari annoverano persone straniere provenienti da Paesi extracomunitari.

C’è di che riflettere e, soprattutto, di che agire !

(pubblicato su Repubblica.it)

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