Fondi alle ONG: l’ennesimo imbroglio di Tremonti

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Dopo che con un grande lavoro di lobbying sulla Commissioni Esteri del Senato le ONG sono riuscite a far rientrare il tentativo del Governo di abolire il volontariato internazionale, ora l’attenzione si sposta su di un’altra normativa prevista nel Decreto Legge 107 / 2011. Il DDLL approvato lo scorso 12 luglio dal Consiglio dei Ministri, lo ricordiamo, tratta principalmente del rinnovo del finanziamento delle missioni militari all’estero. In esso, come ormai da qualche anno, si prevede anche un finanziamento per le attività civili, ovvero quelle promosse dalle ONG, nei territori in conflitto dove sono  presenti i nostri militari. Sennonché, con un progressivo taglio apportato negli anni a questo stanziamento  ridottosi di circa il 50%, le risorse dedicate alle ONG nella versione del testo governativa, erano ulteriormente ridotte sino a rappresentare una percentuale insignificante e oltraggiosa per il grande e rischioso impegno profuso da alcune ONG italiane nell’affiancamento degli interventi armati. Da qui, insieme alla pressione esercitata sui parlamentari per ripristinare le norme relative all’invio dei volontari e dei cooperanti, nelle scorse settimane l’azione delle ONG si è indirizzata anche a richiedere un aumento di tali allocazioni, ottenendo apparentemente un primo risultato positivo. Purtroppo, però, dietro l’apparenza delle cifre che indicano un aumento di 8 milioni di Euro ai quali si dovrebbero aggiungere altri 8,5 milioni con l’approvazione della legge di assestamento di bilancio che ogni anno viene approvata nell’autunno, si cela un ennesimo trabocchetto del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Infatti, nonostante qualche rappresentante ONG, abbia cantato vittoria, a ben guardare il rischio che tali fondi non saranno mai resi disponibili è altissimo. Innanzitutto perché essi dovranno essere trovati all’interno del già irrisorio stanziamento allocato alla cooperazione internazionale di competenza del Ministero Affari Esteri, poi in quanto la tempistica prevedibile per l’assegnazione e l’impegno delle risorse previste con l’assestamento di bilancio autunnale non saranno compatibili con quelli richiesti dalle prassi burocratiche per la loro effettiva disponibilità. Anche perché, tra le ultime diaboliche misure intraprese dal Ministro Tremonti, quest’anno vi è quella di voler riprendersi tutti i “residui” non spesi entro la fine dell’anno al fine di rimpolpare le casse dello Stato. Così, a differenza degli altri anni, ciò che i ministeri, Esteri compreso, non saranno in grado di spendere entro il 31 dicembre, sarà “requisito” dal super ministro. Quindi, con tutta probabilità anche i 16,5 milioni di Euro che oggi ci dicono essere stanziati per gli interventi della società civile nei territori in conflitto.

(articolo pubblicato su Repubblica.it)

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