L’incomprensibile scelta di chiudere l’Agenzia per le ONLUS

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Con l’articolo 8 comma 23 del Decreto Legge n° 16 del 2 marzo 2012 (DL in materia di semplificazioni fiscali), il Governo Monti ha definitivamente deliberato di chiudere l’Agenzia per le ONLUS. A nulla sono valse le proteste delle rappresentanze della società civile, Forum Nazionale del Terzo Settore in testa, né l’indignazione di molte associazioni per un provvedimento annunciato nel peggiore dei modi e incomprensibile nella sua sostanza. La principale motivazione addotta dall’Esecutivo per giustificare questa scelta, ovvero la carenza di risorse e il momento di grande congiuntura economica che attraversa il Paese, si è miseramente dimostrata una grande “bufala” visto che con la decisione di accorpare le funzioni sino ad oggi svolte dall’Agenzia all’interno del Ministero del Welfare, lo stesso Ministro Fornero ha di recente comunicato i costi preventivati per il nuovo assetto che risultano essere equivalenti a quelli sostenuti dall’Agenzia (tra i 700 e i 900 milioni di Euro annui). Considerando poi la volontà dichiarata di alcuni membri del CdA dell’Agenzia per le ONLUS di proseguire parte del lavoro pro-bono, addirittura si rischia di andare incontro ad un onere superiore.

L’incomprensibile stoltezza di una simile scelta preoccupa oltremodo il terzo settore per la sua valenza culturale:   i soggetti e le competenze delle realtà di terzo settore del nostro Paese, infatti, vanno ben al di la delle politiche socio assistenziali assegnate al Ministro Fornero. Basti pensare a quanto le associazioni di volontariato fanno nel campo della sanità, del servizio civile, dell’imprenditoria sociale o della cooperazione internazionale.

Speriamo che alla decisione di accorpamento faccia rapidamente seguito la messa in atto di meccanismi efficaci di coordinamento tra i Ministeri competenti. anche se ciò, viene da pensare, comporterà altri costi per il bilancio dello Stato.

Complimenti al Governo !

(articolo pubblicato su Repubblica.it)

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