cambiamenti climatici
Lunedì e martedì scorsi si è tenuto nella favolosa Reggia di Venaria l’incontro dei Ministri dell’Ambiente dei 7 Paesi più industrializzati del mondo ospitato dal Governo italiano nelle vesti di presidente di turno del “G7” per il 2024. I problemi e le questioni sul tavolo, facile pensare anche per i meno informati, hanno una portata inimmaginabile per noi tutti in considerazione della straordinaria valenza e delle conseguenze determinanti che hanno ambiente, clima, energia e biodiversità sul futuro del nostro pianeta. Per più di dieci anni ho partecipato di persona agli
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Il Relatore Speciale delle Nazioni Unite sui Difensori dell’Ambiente ha pubblicato il suo Rapporto con il quale, senza mezzi termini, mette sotto accusa le misure adottate dai Governi europei nei confronti dei cosiddetti “eco-vandali”. L’argomento, mi rendo conto, è di quelli scottanti. Per questo merita qualche riflessione in più per non incorrere nella strumentalizzazione operata da taluni politici e mezzi di informazione e nelle semplificazioni indotte ad arte nell’opinione pubblica. Michel Forst, questo il nome dello “UN Special Rapporteur on Environmental Defenders under the Aarhus Convention”, si era già
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La Conferenza mondiale sui cambiamenti climatici, la COP28 in corso a Dubai, è al giro di boa della seconda settimana di negoziato. La partita che si sta giocando, ormai è noto a tutti, è tra le più decisive per garantire la vivibilità sul nostro pianeta nel prossimo futuro. La disillusione che da anni regna sovrana, vista la follia verso la quale l’inerzia dei Governi ci sta catapultando a suon dichiarazioni ridondanti e di impegni disattesi in materia di responsabilità ambientale, sembra crescere in quel di Dubai. Di certo, come
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Dal prossimo 30 novembre e per 12 giorni, i Governi di tutto il mondo saranno riuniti a Dubai nella COP28 (Conferenza tra le Parti, ovvero l’incontro mondiale sui cambiamenti climatici). All’ordine del giorno, come nelle precedenti COP, la questione principale sarà ancora quella relativa alle azioni da intraprendere per limitare i danni del surriscaldamento climatico mantenendo la temperatura media del pianeta entro un aumento di 2°C, dove la transizione ecologica rimane, sulla carta, l’unica strategia possibile. Alle ricorrenti pressioni sino ad oggi esercitate dalle lobby delle multinazionali energetiche, sostenute
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Le strategie per l’approvvigionamento in materie prime messe in atto da parte dei Paesi industrializzati, va ben al di là della sola problematica relativa alle fonti energetiche fossili che tanto, giustamente, occupano il dibattito di questi anni. Lontane dalla ribalta mediatica, nel mondo sono in atto veri e propri conflitti per conquistare il mercato globale delle “terre rare” (REE – Rare Earth Elements) o, per i meno fortunati, per garantirsi canali di acquisto stabili ed affidabili. Le doverose opposizioni al continuo sfruttamento delle fonti fossili, sia per le sue conseguenze
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Fare memoria di un accadimento dovrebbe servire a mettere un’altra tessera nello sconfinato, complicatissimo, indefinibile puzzle della storia ed offrirci un minuscolo ulteriore elemento di comprensione, o quanto meno di immaginazione, dell’imperscrutabile disegno dell’umanità in divenire. Modificare la forma, le dimensioni, i confini o i colori di una di quelle piccolissime tessere si è sempre dimostrata impresa vana e deprecabile; buona solo per nascondere, fuorviare, distorcere, convincere, imporre letture di parte che alimentano scalmanate tifoserie sloganistiche o semplificatorio chiacchiericcio da bar; sottesa dalla cinica speranza che l’emersione della verità faccia
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