Amministrazione responsabile
Scriveva padre Simone, qualche anno fa su la “Civiltà Cattolica”, che l’azimut dell’agire politico, sempre che la politica ancora rivesta il senso di servizio alla comunità, sta nel decidere le priorità trovandosi a scegliere tra la legittima richiesta del ghiottone di poter mangiare ostriche e l’altrettanto legittima necessità del disabile di veder abbattute le barriere architettoniche. Treni troppo giganti e
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La definizione del Piano di Governo del Territorio (PGT) di una città è un’opportunità unica per dimostrare come la visione di lungo termine per il suo sviluppo sia l’unica finalità che sottende un così importante esercizio amministrativo. La rimodulazione del PGT può costituire, per qualsivoglia Amministrazione, la prova provata della sua tensione al bene comune della città e dei suoi
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Lodi: 61 comuni e 59 Enti di Terzo settore, con gestione affidata all’Ufficio di Piano dell’Ambito territoriale di Lodi, offrono uno strumento semplice e di immediata consultazione ai cittadini in cerca di casa, lavoro, cure sanitarie, cibo, assistenza, ma anche opportunità di partecipazione, luoghi di conciliazione. Una piattaforma online, chiamata “Bacheca digitale”, ha permesso agli Enti pubblici e del Terzo
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A volte, raramente, capita di incrociare persone, di scoprire pensieri, di comprendere scelte così vicine alle proprie convinzioni che vale la pena ritenerle, meditarle, diffonderle e condividerle con gli altri. Mi è appena capitato leggendo su Vita online l’intervista al Sindaco di Santorso, Franco Balzi. Per questo, facendo un’eccezione alla linea editoriale di questa mia newsletter, ho deciso di riportare
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Agire per la rivitalizzazione dei centri urbani e la vitalità degli agglomerati è questione importante. La progressiva individualizzazione del vivere sociale è, senza dubbio, una delle conseguenze più evidenti di una cultura via via affermatasi negli ultimi decenni. A poco serve, se non ad alimentare epidermiche nostalgie, il ricordo dei “bei tempi passati” molto spesso evocati dai più. Piuttosto, occorrerebbe
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L’evidenza oggettiva delle catastrofi economiche, sociali, culturali ed ambientali provocate dalla crescita economica incondizionata è percepita da un numero crescente di persone. Propaganda elettorale a parte, ricerca del consenso immediato e clientelarismo esclusi, sempre più persone condividono la necessità di modificare il modello di sviluppo perseguito dalla rivoluzione industriale in poi. Come spesso accade, a fronte dell’imperturbabilità del “così vanno
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