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Chi specula sulla fame?
Mentre nella sede della FAO, a Roma, si commenta la rielezione del Direttore Generale dell’Organizzazione -che ha confermato, in mezzo a tante accuse di favoritismo per la Cina, il cinese Qu Doungyu per un secondo mandato - nel mondo 1 persona su dieci (9.8%) combatte la lotta quotidiana per procurarsi il cibo per il giorno successivo. La rinuncia dell’Amministrazione Biden di avanzare una candidatura alternativa a quella cinese, da molti viene letta come strumento di ammiccamento al colosso asiatico e di potenziale acquisizione di credito negoziale per altre questioni e

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La società civile porta in tribunale ENI - Davide sfida ancora Golia
Lo scorso 9 maggio, Greenpeace Italia, ReCommon ed alcuni privati cittadini hanno intentato una causa civile nei confronti di ENI. La denuncia: “danni subiti e futuri, in sede patrimoniale e non, derivanti dai cambiamenti climatici a cui Eni ha significativamente contribuito con la sua condotta negli ultimi decenni, pur essendone consapevole”. Insieme al colosso petrolifero, le due realtà di società civile hanno trascinato a giudizio del Tribunale di Roma anche il Ministero dell’Economia e delle Finanze e la Cassa Depositi e Prestiti in quanto azionisti che esercitano un’influenza dominante sulla

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Auto elettriche: non basta! (2° puntata)
La denuncia di Survival International non lascia scampo: un intero popolo, nella migliore delle ipotesi, sarà costretto a lasciare le proprie terre ancestrali in nome della estrazione del nichel necessario alla produzione delle batterie delle auto elettriche. Il caso denunciato dalla ONG internazionale è quello del popolo Hongana Manyawa da sempre residente nell’isola di Halmahera situata nell’arcipelago indonesiano. La mortale congiunzione degli interessi del governo indonesiano con quelli delle industrie produttrici di autovetture, in primis la tanto elogiata Tesla, mette a rischio l’habitat di questa popolazione che, improvvisamente, si trova

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profitti record per le petrolifere, sacrifici record per i cittadini
Nel 2022 i bilanci delle maggiori compagnie petrolifere chiudono con utili record, recuperando abbondantemente le perdite del periodo di Pandemia. Eppure, i costi al dettaglio di gas e carburanti rimangono elevatissimi. I dubbi che vi siano in atto delle speculazioni e che la politica sia ancora totalmente sotto scacco dei potentati economici ed energetici sono tutt’altro che ipotetici. Le cifre parlano chiaro: le “cinque sorelle” – le statunitensi Exxon Mobil e Chevron; l’anglo-olandese Shell; la francese Total Energies e  la britannica BP – nel 2022 hanno accumulato 4 mila miliardi

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SHELL bloccata dalla popolazione sudafricana
Mi piace concludere il 2021 con questa notizia: di fronte alle manifestazioni pacifiche di migliaia di abitanti della Wild Coast, sostenuti da alcune organizzazioni non governative locali ed internazionali, il colosso petrolifero SHELL ha dovuto interrompere un progetto di sfruttamento di nuovi giacimenti di gas e petrolio probabilmente presenti nelle acque di questa regione costiera della Repubblica del Sud Africa. Per verificare la presenza di nuovi giacimenti, infatti, la Shell ha fatto ricorso a “cannoni d’aria” che emettono onde sismiche ogni 10 secondi 24 ore su 24. Per 5 mesi,

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Allarme FAO: torna a crescere il numero degli affamati
“La fame è spesso dovuta alla povertà e alle ineguaglianze. E’ il risultato dell’esclusione dei produttori di piccola scala dai sistemi alimentari di grande scala”. Non si tratta della dichiarazione di qualche “facinoroso” sostenitore dell’agricoltura contadina, ne’ di qualche militante di movimenti popolari del Sud del mondo; bensì del Presidente dell’IFAD (International Fund for Agricultural Development), ovvero una delle tre Agenzie delle Nazioni Unite con sede a Roma incaricate dalla comunità internazionale di lottare contro la fame nel mondo. Dopo anni di progressi, seppur limitati, verso la diminuzione del numero

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