commercio armi

Difesa della Patria e difesa dei nostri giovani
Lo scorso 6 marzo, il Ministro della Difesa Crosetto ha annunciato al creazione del “Comitato per lo sviluppo e la valorizzazione della cultura della Difesa”. Gli obiettivi voluti dal Ministro sono, per sua stessa dichiarazione “elaborare documenti, direttive, proposte di autoregolazione per supportare una visione innovativa nell’ambito della comunicazione e delle relazioni istituzionali. E in quest’ottica sarà importante anche il ruolo che dovrà svolgere la comunicazione istituzionale “per far conoscere l’entusiasmo, la passione, e la dedizione – in sintesi i valori – che caratterizzano l’agire e l’essere del personale della

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 Il fil rouge sotteso tra Nashville, Kiev e la Val Trompia
Il mondo è scosso dall’ennesima folle sparatoria accaduta a Nashville, a spese di vittime civili, inermi ed estranee ed operata, in quest’ultimo caso, addirittura da una donna adolescente. Le dichiarazioni, per ora solo d’intenti, e le ipotetiche misure annunciate dal Presidente Biden per lo stop alla diffusione e vendita delle “armi d’assalto”, sottinteso lasciando piena libertà a quelle delle piccole armi convenzionali, oscillano tra il surreale e il ridicolo. Dal lato opposto, sia geograficamente che idealmente, il mondo è anche scosso, o perlomeno preoccupato, dalle azioni perpetrate con armi ben

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Il Trattato sul Commercio delle Armi entra in vigore
Quella del 2014 sarà una vigilia di Natale oltremodo particolare: il Trattato sul Commercio delle Armi (Arms Trade Traeaty – ATT) entrerà in vigore grazie alla recente sottoscrizione da parte di 8 nuovi Stati. La notizia è ufficiale. Con la firma del ATT da parte di Argentina, Bosnia, Bahamas, Repubblica Ceca, Senegal Uruguay, Saint Lucia e Portogallo,  lo scorso 25 settembre nel corso di un evento speciale promosso in concomitanza con l’Assemblea Generale ONU a New York, i Paesi sottoscrittori hanno raggiunto quota 53, superando il numero di 50 Stati

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Commercio armi: al lavoro !
Ci sono voluti sette anni di trattativa, ma alla fine l’Assemblea generale ONU ha adottato il Trattato sul commercio delle armi convenzionali. Con il voto favorevole di 153 Stati membri, quello contrario di Siria, Corea del Nord, Iran e l’astensione di 23 tra i quali Cina, Russia e India, il Palazzo di Vetro ha adottato una risoluzione con la quale si apre i periodo di ratifica da parte dei Paesi. Dopo il Trattato sull’interdizione degli esperimenti nucleari siglato nel 1996, la decisione dello scorso 2 aprile segna una tappa storica

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Un mondo governato dalle armi
Con il nuovo studio pubblicato dal SIPRI (Stockholm International Peace Research Institute) di Stoccolma, la classifica dei principali Paesi venditori di armi nel mondo vede la Cina inserita nei primi cinque posti. Dopo che per decenni, dalla guerra fredda ad oggi, il primato di fatturato in armi restava appannaggio di USA (30 % del volume commerciale mondiale), Russia (26%), Germania (7%), Francia (6%) e Gran Bretagna (5%), dal 2012 il Governo di Pechino scalza dal quinto posto Londra acquisendo una quota globale del 5%. Il Rapporto registra inoltre un incremento

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Trattato per il Commercio delle Armi: ancora uno stop
Con il veto posto da USA, Russia, Corea del Nord, Cuba e Venezuela è fallito l'ennesimo tentativo di negoziato per un Trattato Internazionale per il commercio delle armi. Lo scorso 27 luglio, infatti, la speranza accesa con il voto storico in Assemblea Generale ONU del 7 dicembre 2006 (153 voti a favore e 24 astensioni) che apriva la strada per l'adozione del Trattato si è infranta contro le lobby dei produttori e dei commercianti di armi che hanno ancora una volta condizionato alcuni dei Governi più potenti e maggiori produttori/commercianti

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