COP 27
I recenti accadimenti in materia di lotta ai cambiamenti climatici sono alquanto contraddittori: a fronte di imbarazzanti delusioni per le decisioni dei decisori e della politica, le scelte quotidiane di persone e comunità lasciano intravvedere la speranza di un futuro sostenibile. Nel mezzo, gesti di rabbia, di insofferenza, di vera e propria insopportazione che in nome di un fine più che condivisibile rischiano un effetto boomerang provocando reazioni negative che ne vanificano l’efficacia. Procediamo per ordine. La delusione e il rammarico per i risultati minimali della COP 27 (per esteso
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“Sono qui per fare appello a tutte le parti di essere all'altezza del momento e alla più grande sfida che affronta l'umanità. Il mondo sta guardando e ha un semplice messaggio: o la borsa o la vita". Le parole che Antonio Guterres – Segretario Generale ONU - sta utilizzando alla COP 27 (la conferenza internazionale sui cambiamenti climatici in corso a Sharm el-Sheikh – Egitto) sono tanto lapidarie quanto inusuali per il massimo esponente della diplomazia globale. La necessità di affrontare e risolvere il continuo e progressivo innalzamento della temperatura del pianeta e
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