COP 21

Davos e clima: far di necessità virtù
La cupola dell’economia globale riunita nell’annuale appuntamento di Davos ha riconosciuto, per la prima volta nella sua storia, i cambiamenti climatici come il maggior rischio planetario. Anche se probabilmente mosso da motivazioni economiche, ovvero per la preoccupazione degli enormi danni che il clima impazzito sta provocando alle economie di tutto il mondo, il panel di esperti responsabili della redazione dell’undicesimo Global Risk Report,  pubblicato dal Global Economic Forum, hanno convenuto circa la massima urgenza da assegnare alla lotta ai cambiamenti climatici prima e con maggior determinazione rispetto a problemi come le armi

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COP 21: impegni vincolanti ?
A metà della Conferenza sui cambiamenti climatici indetta dalle Nazioni Unite e in corso a Parigi, le speranze e le disillusioni rispetto alle possibilità di raggiungere un accordo tra i Governi sembrano equivalersi. Ciò che più rende difficoltoso giungere a conclusioni efficaci condivise dai 195 Paesi partecipanti sembra rimanere la vessata questio del “carattere vincolante” delle decisioni e degli impegni da assumere. Se la maggioranza delle organizzazioni della società civile e buona parte delle Nazioni con minori responsabilità quantitative in materia di produzione di sostanze inquinanti premono per dare tale portata alla Dichiarazione

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Clima: a Parigi, forse, l'ultima chance
Mancano poco meno di tre settimane all’apertura della 21° Conferenza ONU sui cambiamenti climatici (COP 21) che si terrà a Parigi, e le preoccupazioni per il suo possibile insuccesso crescono, proprio come i gradi centigradi della temperatura media del pianeta. Proviamo a capire un po’ di più cosa si dovrebbe fare e cosa, al contrario, si sta facendo. La comunità scientifica prima, e a seguire le precedenti COP, quindi l’insieme e ciascuno dei Governi dei Paesi membri ONU, hanno fissato in 2°C la soglia massima di sicurezza per l’innalzamento della temperatura media

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COP 21: risultati, OSC e trasparenza assenti dai negoziati.
A un mese dall’apertura della COP 21, la Conferenza ONU sui cambiamenti climatici, le cose non sembrano mettersi per il meglio. Nonostante le dichiarazioni di tutti i governi circa la necessità di operare con efficacia per mitigare l’impatto devastante degli eventi climatici condizionati dal crescente livello di inquinamento antropico, e sebbene la comunità scientifica sia ormai quasi unanimemente ad invocare azioni urgenti in tale direzione l’ultimo round negoziale in vista della Conferenza di Parigi ha lasciato grandi perplessità agli attenti osservatori delle organizzazioni della società civile internazionale. Dopo essere stati

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