La pace è un diritto fondamentale

In questi mesi, al Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite è in discussione il testo di una Dichiarazione per il riconoscimento internazionale del Diritto umano alla pace. Un obiettuvo da tempo perseguito da buona parte della società civile organizzata che avrà, in queste settimane, un punto di svolta determinante,

Riconoscere giuridicamente la pace come un diritto umano fondamentale significa liberarsi dall’abbraccio mortifero delle sovranità armate per entrare nella sfera dei diritti e delle libertà fondamentali, la cui radice sta nella dignità umana incarnata nel supremo diritto alla vita. 

Lo scenario mondiale delle guerre e dei conflitti violenti è preoccupante, ancor più lo è in prospettiva se non intervengono coraggiosi atti di discontinuità. L’iniziativa del Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite è uno di questi atti, a condizione di saperne cogliere la portata istituzionale e politica.

In queste settimane, sono in corso a Ginevra le consultazioni informali, condotte dal Presidente dell’apposito Gruppo di lavoro intergovernativo del suddetto Consiglio, per la messa a punto del testo di Dichiarazione. Si ha notizia che le opposizioni al prosieguo dei lavori, addotte da non pochi stati, anche occidentali, permangono.

Il rischio è che l’originaria bozza di Dichiarazione venga dirottata su un binario morto o che se ne stravolga la ratio. Si tratta ora di intensificare democraticamente la pressione affinché il Gruppo intergovernativo possa concludere il proprio lavoro coerentemente col mandato assegnatogli, che è quello di produrre un documento che esplicitamente riconosca il diritto alla pace con correlati obblighi giuridici, non che riproponga generiche indicazioni per una generica cultura di pace.

(tratto da Newsletter  del Centro di Ateneo per i Diritti Umani dell’Università di Padova)

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