Giornata Mondiale delle Lotte Rurali

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Oggi, 17 aprile 2014, come ogni anno il movimento contadino internazionale celebra la Giornata Mondiale delle Lotte Rurali. Ricordando il massacro di del 1996 avvenuto a Eldorado dos Carajás – Brasile, quando 19 attivisti del Movimento Sem Terra furono trucidati e 69 gravemente feriti dalla polizia locale da sempre al servizio dei latifondisti e dei grandi proprietari terrieri, il  movimento internazionale vuole con questa ricorrenza richiamare l’attenzione della comunità internazionale e dei governi nazionali su una delle questioni ancora irrisolte che pregiudicano gravemente l’intero sistema agricolo planetario: i titoli di proprietà della terra o, se si vuole, la questione della mancata riforma agraria.

Sin dal 2006 la FAO, in occasione della Conferenza internazionale sullo Sviluppo Rurale (ICAARD) ritiene urgente ed indispensabile procedere ad una più equa redistribuzione e ad una massiccia deconcentrazione della proprietà fondiaria a favore dei piccoli proprietari. Rielaborando e migliorando una proposta avanzata dall’economista Hernando de Soto che per conto della Banca Mondiale prevedeva la formalizzazione ed il riconoscimento dei titoli fondiari per gli agricoltori che usufruiscono e coltivano determinati territori, la FAO ritiene altresì necessaria una chiara propensione a riconsiderare l’attuale status quo in funzione del riconoscimento dei diritti delle popolazioni rurali locali ed in particolare dei piccoli produttori agricoli.

Diritti che, finalmente, il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite sta valutando come oggetto di un trattato internazionale che dallo scorso 2013 è alla valutazione di un gruppo intergovernativo di esperti. Purtroppo, tra i principali oppositori a questa prospettiva di vitale importanza per le popolazioni più vulnerabili dei Sud e del Nord del mondo, ritroviamo l’Unione Europea. Forse è avventato sostener che questa incredibile posizione sia frutto delle lobbying delle grandi multinazionali dell’agrobusiness che con la pratica del land grabbing continuano a sfruttare incondizionatamente e irresponsabilmente territori e persone nei Paesi in Via di Sviluppo. Certo, però, è  il fatto che tali pratiche continuano a gravare impunemente sullo sviluppo di questi Paesi e delle loro popolazioni.

La ormai vicina scadenza elettorale per il rinnovo del Parlamento di Bruxelles potrebbe essere l’occasione per riproporre questo scottante tema all’attenzione degli elettori come una degli indicatori per orientare le proprie scelte. Compito per i candidati dei vari schieramenti politici, della società civile europea e scelta di consapevolezza di ogni elettore.

(articolo pubblicato su Repubblica.it)

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