Terre e foreste patrimonio di tutti

Dopodomani, 21 marzo, mentre salutiamo l’arrivo della primavera la comunità internazionale celebra la Giornata Internazionale delle Foreste. Voluta dalle Nazioni Unite, questa ricorrenza intende riportare l’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni sul ruolo vitale delle foreste per la sopravvivenza del genere umano e contemporaneamente sulla loro vulnerabilità. Sottoposte ad azioni di sfruttamento spesso indiscriminato e irresponsabile per trarre profitti e guadagni a spese degli equilibri ambientali e a costo di frequenti violazioni dei diritti umani di intere comunità locali, le foreste abbisognano di politiche, azioni e di approcci produttivi rispettosi del loro equilibrio e garantenti la loro sopravvivenza.Un primo segno di una nuova primavera nell’affrontare queste problematiche, viene da alcune ultime novità in materia di land grabbing, ovvero di una delle pratiche che più hanno contribuito alla deforestazione a livello mondiale per utilizzare le terre così accaparrate per produzioni agricole, zootecniche ed energetiche come nel caso degli agro carburanti.

Il Forum Globale di Davos ha riconosciuto la necessità di adottare politiche responsabili nell’uso della terra, grazie ad un circostanziato rapporto presentato per l’occasione da UNEP – Assessing global Land Use – e all’annuale rapporto “Ejolt report 10: The many faces of land grabbing. Cases from Africa and Latin America”; l’Unione Europea ha finalmente varato alcune prime misure per limitare le speculazioni finanziarie sulle derrate alimentari; Pespi Cola, su pressione di una campagna promossa da alcune Organizzazioni di società civile e sostenuta da centinaia di migliaia di consumatori, ha annunciato la propria volontà di procedere con valutazioni ambientali dei propri interventi nei Paesi in Via di Sviluppo tese a ridurre l’impatto ambientale delle sue filiere produttive partendo dalle sue piantagioni di canna da zucchero in Brasile, Messico Thailandia e Filippine. E infine, caso estremamente interessante, il Presidente della Guyana Ronald Ramotar ha lanciato una proposta in occasione della 25° sessione della CARICOM a dir poco innovativa: il governo locale mette a disposizione di imprese e aziende di paesi limitrofi oltre 3 milioni di terre e foreste “demaniali” per garantire la sicurezza alimentare della propria popolazione. Esperimento di “Auto land grabbing” interessante, che dovrà essere seguito per verificare se e in che misura un Governo possa mantenere sotto il dovuto controllo dei soggetti privati peraltro stranieri al fine di combinare l’ovvio profitto che gli imprenditori dovranno trarre dalle loro imprese e la garanzia di un diritto fondamentale come la sicurezza alimentare per la propria popolazione.

(articolo pubblicato su Repubblica.it)

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