Stop allo spreco di cibo

Il dato FAO sullo spreco di cibo nel mondo è a dir poco impressionante: sono 1,3 miliardi le tonnellate di alimenti che finiscono nella spazzatura o che vengono sprecati prima di raggiungere i consumatori finali. Una quantità, sempre secondo l’Agenzia ONU, che potrebbe sfamare 2 miliardi di persone: più del doppio del numero degli attuali “affamati” nel mondo.

A fronte di questo scandalo, forse con poco eco sui media rilevanti, negli ultimi tre mesi del 2013 sono state varate importanti iniziative per fronteggiare e risolvere questo grave problema. Il 17 ottobre, in occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione, il Ministero dell’Ambiente ha dato vita ad un Team di persone incaricato di promuovere iniziative contro lo spreco di cibo; a dicembre è stata istituita la Giornata nazionale contro lo spreco di cibo; e sempre nello stesso mese di dicembre le tre agenzie del cosiddetto Polo Alimentare romano delle Nazioni Unite – FAO, IFAD e PAM – hanno lanciato un progetto congiunto finanziato con 2,7 milioni di dollari dalla cooperazione svizzera per diminuire le perdite di cibo lungo le filiere dei principali alimenti prodotti a livello mondiale.

Il problema dello spreco di cibo nei sistemi produttivi, di trasformazione e di distribuzione adottati nel mondo, gli eccessi nutrizionali con i conseguenti problemi per la salute umana che colpiscono un numero crescente di persone nei Paesi sviluppati aggravando i costi dei sistemi sanitari di questi Stati, e gli impatti ecologici di questo spreco stimati in 3.3 miliardi di gas ad effetto serra immessi nell’atmosfera, sono fra le grandi urgenze proposte da questo modello di sviluppo squilibrato ed ingiusto.

Riservando un plauso convinto all’azione del nostro Governo che ha voluto promuovere un Piano Nazionale di Prevenzione allo Spreco Alimentare (PINPAS) ci auguriamo che il pool istituito dal Ministero dell’Ambiente produca rapidamente gli effetti sperati, soprattutto proponendo azioni efficaci per una rieducazione al consumo alimentare degli italiani. Se non altro per il fatto che lo spreco di cibo nel nostro Paese costituisce una perdita economica che l’Osservatorio Waste Watcher stima in 8.7 miliardi di Euro pari al 5% del nostro PIL.   Le competenze del coordinatore del pool, il prof. Andrea Segré dell’Università di Bologna, e del chimico Vincenzo Balzani sono sicuramente all’altezza di un così arduo compito. Agli altri membri del team – la regista Maite Carpio, l’attore Giobbe Covatta e la scrittrice Susanna Tamaro – l’augurio di mettere a frutto le loro capacità comunicative per essere utili a risolvere un problema di così ampia portata.

(articolo pubblicato su Repubblica.it)

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