Stragi dei cristiani in Nigeria: le belle parole di Terzi e l’omissione di soccorso dell’Italia

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Il Ministro degli Affari Esteri Terzi di Sant’Agata in una delle, poche, interviste ai media italiani ha dichiarato che per riportare pace nella Nigeria martoriata dagli attentati ai cristiani di quella terra occorre portare pace, dialogo e educazione.

Parole sacrosante che, purtroppo, cozzano con i fatti!  Sono infatti da sempre convinto sostenitore che di fronte a attacchi vili e criminali come quelli perpetrati nei confronti di inermi fedeli riuniti in chiesa, come accaduto per l’ennesima volta l’altro ieri, l’unica via sia quella del sostegno da garantire ad uno sviluppo integrale delle persone. Solo strappando i poveri dalla disperazione e dalla miseria che costituiscono terreno fertile per fondamentalismi e terrorismi di varia origine, si potrà fronteggiare l’azione criminale di chi, come nel caso degli attentati in Nigeria, utilizza le stragi di massa per “destabilizzare il Paese” – come ammesso anche dal Ministro Terzi.

Peccato, però,  che queste dichiarazioni che condivido e sottoscrivo in toto, si scontrino con la opposta realtà dei fatti: educare, favorire il dialogo, e costruire pace e sviluppo sono azioni che necessitano di risorse, progetti e azioni, non solo le pur importanti dichiarazioni del Ministro. E, come ormai a tutti noto, risorse, progetti e azioni di cooperazione internazionale in Italia altro non sono che un lontano ricordo. L’azzeramento totale della cooperazione allo sviluppo resta il vero dato di fatto e di fronte alla durissima interpellanza che proviene dalle stragi dei cristiani massacrati in Nigeria, in qualche misura diventa una scelta del Governo Monti dai caratteri di colpevole omissione di soccorso.

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