Agenzia per il Terzo Settore: Fornero ci spiace, dobbiamo chiuderla

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Il Governo ha annunciato, per bocca del Ministro per il Lavoro e il Welfare Elsa Fornero, la sua intenzione di chiudere l’Agenzia per il terzo Settore. Una decisione che irrita e suscita la contrarietà di tutto l’associazionismo italiano sia per il merito che per il modo con cui si è proceduto. La notizia, infatti, è stata data dal Ministro Fornero a margine di un convegno tenutosi a Milano, senza alcun preavviso ne tantomeno alcuna consultazione e confronto con le rappresentanze delle associazioni, ed in particolare con il Forum Nazionale del Terzo Settore. I ripetuti tagli che anche il Governo Monti ha inferto al welfare del nostro Paese oggi si completano con la decisione unilaterale di abolire l’Agenzia voluta per promuovere e sostenere le realtà della società civile e le loro attività. L’indignazione delle associazioni e la solidarietà già manifestata da diverse forze politiche ad oggi non sembrano aver sortito alcun effetto  per un ripensamento di un atto miope, ancora una volta fatto alla luce della sola logica ormai imperante del taglio della spesa pubblica e senza preoccuparsi di contemporaneamente promuovere misure di rilancio e di sostegno alla ripresa economica. Ripresa per la quale, senza ombra di dubbio, le associazioni ed il volontariato costituiscono una componente al quanto significativa ed irrinunciabile. Il tutto per risparmiare 1,2 milioni di Euro: a tanto ammonta infatti il bilancio annuale dell’Agenzia presieduta sino al 12 gennaio dal Prof. Stefano Zamagni. La richiesta del Forum Nazionale del Terzo Settore è che si apra immediatamente un tavolo di confronto con il quale ancora una volta dimostrare la buona fede del Governo e la disponibilità delle associazioni ad individuare proposte concrete per il reperimento delle risorse necessarie a sostenere questo spazio di partecipazione democratica e di soggettività economica, sociale e politica così necessarie all’Italia di oggi. La speranza è che anche questa vicenda non finisca in un altro pianto del Ministro.

()articolo pubblicato su Repubblica.it)

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