Blocco dei volontari in Servizio Civile: Riccardi intervenga subito

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Syed Shahzad Tanwir, uno studente pakistano di 26 anni residente in Italia da 15 anni, ha fatto ricorso contro la sua esclusione dalla possibilità di prestare un servizio di volontariato ai sensi della legge 64/01 sul Servizio Civile Volontario, ottenendo ragione dal tribunale di Milano che, a seguito di ciò, ha intimato al Ministro per la cooperazione e l’integrazione Andrea Riccardi, che ha la delega in materia di Servizio Civile, la riedizione del bando dell’anno 2011. La conseguenza: sospese tutte le prese di servizio dei circa 18.000 volontari che avrebbero avviato le loro attività ad inizio febbraio. Il caos creatosi nelle centinaia di Enti che si sono visti piombare addosso questa situazione alla vigilia dell’avvio delle attività e che per quelle previste nei Paesi in Via di Sviluppo avevano praticamente già acquistato i biglietti aerei per la  partenza dei volontari, è totale. L’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile non fornisce indicazioni, forse anche per la vacatio del suo Direttore non ancora nominato dal Ministro,  e il disorientamento dei volontari regna sovrano.

Da sempre personalmente ho sostenuto la necessità di rivedere non solo per il servizio civile, ma anche quella della cooperazione allo sviluppo, la Legge 49/87, ai fini di consentire agli stranieri regolarmente residenti nel nostro Paese di poter essere ammessi al servizio volontario, senza tuttavia ottenere alcun risultato. Chiedere quindi un urgente intervento del Ministro Riccardi per l’immediato sblocco dell’avvio al servizio dei volontari , come da me fatto nella giornata di ieri anche in un comunicato stampa, non attiene minimamente alla condivisibile richiesta del ragazzo pakistano quanto piuttosto alla razionale applicazione della legge vigente che, purtroppo, ancora prevede di riservare l’opportunità del servizio civile ai soli cittadini italiani. Avendone parlato direttamente con la segreteria del Ministro, sono certo che Riccardi condivide questa mia posizione e che sta adoperandosi per una soluzione positiva del caso. Tuttavia, il tempo stringe e, fatta salva la speranza che Syed ritiri il ricorso rendendo così nulla la sentenza, occorre che il Governo trovi la via più rapida per impedire che quel poco che resta del Servizio Civile già ridotto all’osso per mancanza di finanziamenti, non venga completamente azzerato togliendo anche questa opportunità ai nostri giovani.

(articolo pubblicato su Repubblica.it)

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