2011: disastri naturali in forte crescita

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Munich Re ((Münchener Rückversicherungs-Gesellschaft), una delle maggiori società di assicurazione internazionali, ha reso pubblici i dati relativi alle catastrofi ed eventi naturali accaduti nel corso del 2011. I dati sono al quanto allarmanti: quasi 1.000 i disastri naturali censiti che hanno provocato danni economici alla comunità internazionale per una cifra stimabile in 300 miliardi di Euro. Il doppio rispetto al dato 2010 e tre volte tanto quanto registrato nel 2005 quando i danni economici erano stimati in circa 90 miliardi di Euro. Nonostante la società riconosca l’incidenza sul dato complessivo del disastro giapponese del 11 marzo scorso, tuttavia la tendenza registrata negli ultimi decenni sembra confermare un allarmante aumento del numero dei disastri naturali passati dai 400 del 1980 agli attuali 1.000. inoltre, passando ad un’analisi più qualitativa dei fenomeni, la preoccupazione cresce dato che per la Munich Re non tutti i disastri naturali sono in aumento visto che mentre quelli geofisici come il numero di terremoti e tsunami rimane fondamentalmente stabile, quello relativo alle inondazioni e alle frane è quasi triplicato, è raddoppiato quello delle tempeste e degli uragani e si registra un forte aumento delle siccità e degli incendi in particolare delle foreste tropicali. Numeri e cifre che portano gli esperti della società assicuratrice ad ammettere che la relazione tra gli eventi e i cambiamenti climatici causati da opera umana è altamente probabile e dimostrabile.

All’indomani del fallimento della Conferenza di Durban sui cambiamenti climatici e ancora nel pieno della crisi economica mondiale, i dati proposti da Munich Re dovrebbero far riflettere da un lato la politica nazionale ed internazionale in vista di finalmente superare gli interessi di parte e pensare come affrontare i cambiamenti climatici con una grande alleanza globale dotata di strumenti e risorse adeguate, dall’altro ognuno di noi per assumere comportamenti e stili di vita più responsabili.

(articolo pubblicato su Repubblica.it)

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