Il dovere di mantenere gli impegni internazionali … sempre

 /  / 

Quello che mi interessa invece è cogliere questa revisione a 180 gradi della posizione di uno dei partiti della maggioranza e delle reazioni che essa ha indotto sino a coinvolgere, cosa non usuale, il Capo dello Stato. Innanzitutto per invitare a cogliere questa come un’occasione propizia per reiterare la richiesta di interruzione dei conflitti e di ricerca di soluzioni politiche alle varie crisi internazionali condivisa da buona parte della società civile italiana ed internazionale. Sebbene la motivazione della carenza di risorse, prevalentemente addotta dalla Lega a sostegno della richiesta lanciata dal palco di Pontida, non sia tra le più nobili ed ideali, reputo tuttavia che qualunque spiraglio e pertugio per indurre la fine dei bombardamenti e dell’uso delle armi nel tentativo di sedare moti e rivolte sia da cogliere. La vita delle persone, soprattutto di quelle innocenti ancora nei giorni scorsi cadute sotto le “bombe intelligenti” della NATO, conta molto di più dei sofismi e dei distinguo ideologici.

In seconda battuta, come dicevo, per il fatto che questo repentino ed inatteso cambiamento ha portato il presidente Napolitano a richiamare i leader del Carroccio e l’intero Paese al “dovere di mantenere gli impegni” internazionali assunti dall’Italia. Parole sacrosante, condivisibili e appropriate che, ci permettiamo nel rispetto della maggiore istituzione patria, devono però valere sempre, quando il nostro Paese trasgredisce e non rispetta decisioni ed impegni assunti con la comunità internazionale. Anche nel caso, ad esempio, del versamento del contributo al Fondo Globale per la lotta contro AIDS , TBC e Malaria, o del raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio e relativo stanziamento di risorse adeguate alla cooperazione internazionale. Anche questi sono impegni internazionali assunti dal nostro Paese; anche questi sono momenti di verifica della credibilità internazionale dell’Italia; anche questi son quindi impegni che vanno doverosamente mantenuti.

(articolo pubblicato su Repubblica.it)

Iscriviti alla newsletter