Ha ancora senso il G8 ?

Venerdì 25 giugno si è aperto in Canada il Vertice dei G8. Riuniti a Muskoka- splendida località nelle vicinanze di Toronto – gli otto grandi della terra sembrano convenuti più per dare continuità ad una tradizione decennale che perchè convinti della efficcacia della riunione. non è un caso, infatti, che anche questa edizione del G8 si tiene a ridosso di quella dei G20 che si aprirà sabato 26 nel pomeriggio. La cosapevolezza che i problemi in agenda di questi vertici internazionali abbisognino di una trattazione più allargata che non quella dei leader degli otto Paesi è ormai acquisita anche dagli stessi capi di stato e di governo arrivati con i loro jet personali in Canada. la geomoetria del G8 risponde ad un assetto mondiale che ormai è sempre più lontano dalla realtà di oggi. Le grandi economie emergenti – Cina, Brasile, India solo per citarne alcune di queste – che sono invece a peino titolo partecipanti al G20 sono attori indispensabili per affrontare le grandi questinoi internazionali. Basti pensare al fatto che iil mercato interno di Cina e India, ovvero il potenziale bacino di espansinone economico e commerciale, potenzialmente conta di più di 2.5 miliardi di persone, cioè di nuovi consumatori ai quali guardare per una vera ripresa dei mercati e delle econoie internazionali. ma a differenza di qualche anno orsono, queste economie chiedono anche di sedere al tavolo dei decisori e non più di solamente subire le scelte dei “vecchi” potentati economici seduti al tavolo dei G8. Nella previsione che anche in questa occasione il G8 non giungerà a conclusioni degne di nota – se non quelle di probabilmente reiterare impegni e promesse ai quali ormai credesolo chi ancora vive nel mondo delle favole – il Vertice di Muskoka non può che trovare un senso nell’essere un meeting preparatorio per quello vero e importante che aprirà i battenti sabato 26.

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