Un utile spunto dalle ONG dei Paesi arabi

Un network di ONG di cinque Paesi arabi sta facendo pressione sul Fondo Monetario Internazionale affinché non perseveri nella richiesta ai loro rispettivi Governi di ridurre i sussidi su cibo e carburanti. Una richiesta avanzata alla luce del precario sistema di welfare in vigore in tali Paesi che comprometterebbe definitivamente le possibilità di sopravvivenza per moltissime famiglie delle classi più povere.

Lo “Arab NGO Network for Development (ANND)” supportato dallo “Egyptian Center for Economic and Social Rights (ECESR)”, ha recentemente pubblicato un rapporto con il quale si mette chiaramente in evidenza come le politiche di aggiustamento strutturale imposte dal FMI ai Governi di Egitto, Giordania, Marocco, Tunisia e Yemen, con le quali viene richiesto di ridurre drasticamente i sussidi su alcuni prodotti alimentari di base e sui carburanti, condurrebbero rapidamente a mettere in ginocchio milioni di persone appartenenti alle classi più disagiate e persino di buona parte della classe media locali fortemente dipendenti dai contributi statali per il contenimento dei prezzi al dettaglio di tali commodities. Piuttosto che ridurre ulteriormente la spesa pubblica nei settori sociali, sostengono al ANND, occorrerebbe che il FMI insista sulla creazione di un adeguato sistema di prelievo fiscale proporzionale, sulla riduzione delle ingenti spese militari sostenute da questi Paesi e sull’instaurazione di meccanismi di consultazione e di concertazione con le organizzazioni delle rispettive società civili. Misure queste che consentirebbero il reperimento delle risorse necessarie a mantenere un regime di protezione del potere di acquisto delle famiglie più povere l’individuazione di politiche più eque e condivise dall’opinione pubblica. 

I fermenti e le iniziative in atto in questi Paesi, compresa questa ambiziosa azione condotta nei confronti di uno dei maggiori player dell’economia internazionale quale il FMI, dimostrano come stiano significativamente evolvendo gli scenari e le prospettive di realtà sino a ieri soggiogate da ideologie, regimi e pratiche vessatorie e forniscono una prova ulteriore di come si possano trarre utili esempi e opportune ispirazioni dalle realtà di Paesi dei Sud del mondo e giovarsi di relazioni di cooperazione con le società civili di queste. Soprattutto per il nostro Paese, dove spese militari, tagli alla spesa sociale e progressivo impoverimento delle famiglie delle classi meno abbienti sono ormai da tempo cruda realtà dei fatti.  

(articolo pubblicato su Repubblica.it)

Iscriviti alla newsletter