Cambiamenti climatici: che fosse la volta buona?

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La reazione dei negoziatori sulla convenzione per il clima dei Governi del mondo all’annuncio della l’Organizzazione Meteorologica Mondiale dell’Onu (Wmo) che il 2012 è stato il nono anno più caldo mai registrato sembra finalmente essere positiva.

La notizia che la temperatura media globale nel 2012 è stata di 0,45 gradi Celsius superiore alla media 1961-1990 di 14 gradi e che lo Status of the Global Climate Wmo, pubblicato il 2 maggio, conferma anche che il 2012 è stato il 27esimo anno consecutivo con una temperatura superiore alla media globale ha indotto i 1.000 partecipanti rappresentanti di 176 Governi ai Colloqui tenutisi a Bonn in preparazione della 19° Conferenza delle Parti che si terrà a Varsavia il prossimo novembre a “cambiarre marcia”. Dopo i risultati deludenti delle ultime Conferenze il negoziato in corso per un nuovo accordo da definirsi entro il 2015 ed entrare in vigore nel 2020 sembra che la settimana di Bonn sia finalmente foriera di qualche passo in avanti decisivo. Un clima più aperto, trasparente e decisionista è stato registrato da molti delegati tanto da aver indotto per la prima volta la Segretario esecutiva della Conferenza Christina Figueres ad esprimersi con un inedito ottimismo per il futuro dei negoziati.

Certo, la valutazione economica effettuata dalla Unione Europea delle conseguenze in caso di non adeguamento delle emissioni a standard meno inquinanti  il costo minimo per l’intera Unione europea raggiungerebbe 131 miliardi di dollari l’anno entro il 2020 e 328 miliardi dollari l’anno entro il 2050 ha avuto  il suo effetto. Comunque,anche se spinta da motivazioni ben poco etiche, questa nuova consapevolezza della UE potrebbe essere la chiave di volta per un percorso più decisivo nella mitigazione delle emissioni nocive che consentirà l’adozione di livelli di inquinamento finalmente sostenibili in futuro.

(articolo pubblicato su Repubblica.it)

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