Trattato per il Commercio delle Armi: ancora uno stop

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Con il veto posto da USA, Russia, Corea del Nord, Cuba e Venezuela è fallito l’ennesimo tentativo di negoziato per un Trattato Internazionale per il commercio delle armi. Lo scorso 27 luglio, infatti, la speranza accesa con il voto storico in Assemblea Generale ONU del 7 dicembre 2006 (153 voti a favore e 24 astensioni) che apriva la strada per l’adozione del Trattato si è infranta contro le lobby dei produttori e dei commercianti di armi che hanno ancora una volta condizionato alcuni dei Governi più potenti e maggiori produttori/commercianti di armi. La campagna “Control Arms” lanciata a livello internazionale da molte ONG e sostenuta da numerosissime personalità deve registrare un’ennesima battuta di arresto. A nulla sembrano essere serviti i moniti provenienti dall’incremento pauroso degli episodi di violenza e di crimini commessi per il facile uso delle armi leggere in molti Paesi, USA in testa, ne tanto meno l’apprezzato intervento introduttivo del Segretario Generale ONU Ban Ki moon. Gli enormi interessi economici indotti da questo sporco commercio internazionale hanno ancora una volta prevalso sull’esercizio della responsabilità e sul ricorso al buon senso. Ora non resta che sperare nella decisione assunta dalla Conferenza ONU di procrastinare la discussione sul Trattato Internazionale per il Commercio delle Armi nella sessione di fine 2012 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite …. e intanto proseguire e intensificare le azioni di protesta e di pressione.

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