Ancora c’è chi “scende in piazza”

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“Giorno dopo giorno vediamo, con costernazione, come il Governo che Lei presiede è disposto a far pagare le conseguenze della crisi a chi possiede meno e che hanno minori responsabilità verso le sue cause“.

Con queste parole la Federazione Catalana delle ONG di sviluppo FCONGD ha aperto la lettera inviata al Presidente della Generalidad de Catalunia, Artur Mas, dopo la sua decisione di ridurre del 55% il budget destinato alla cooperazione allo sviluppo. Una decisione senza precedenti per un Governo locale da sempre tra i più sensibili alle  istanze e ai bisogni della cooperazione con i Sud del mondo e che fa il paio con quella del Governo nazionale di tagliare le risorse per l’Aiuto Pubblico allo Sviluppo di ben l’83%.

Fin qui, sembra la replica delle iniziative assunte dalle rappresentanze delle ONG anche in altri Paesi, Italia compresa, a fronte delle sforbiciate inferte alle allocazioni per gli Aiuti ai Paesi poveri da molti Governi europei.

La differenza sta nel fatto che le ONG catalane sono andate ben al di la di una semplice missiva. Il 26 luglio scorso, dopo aver appreso che l’Agenzia di Cooperazione del Governo locale – ACCD – aveva azzerato il bando di finanziamento dei progetti ONG mantenendo al contrario quello riservato alla cooperazione delle imprese catalane, hanno pensato bene di occupare la sede della ACCD e di video-registrare la manifestazione e lanciare un video su “youtube“.

Chissà se l’effetto emulazione contagerà le rappresentanze ONG di altri Paesi innescando quella mobilitazione di protesta che richiederebbero azioni così miopi e ingiustificate di tanti governi europei che in nome di crisi, spending review e quant’altro riversano le conseguenze dei loro errori e delle loro nefandezze su chi nulla ha a che vedere con i problemi di questa fine impero della ricerca del profitto sfrenata e della finanziarizzazione fuori controllo.

(articolo pubblicato su Vita.it e su Repubblica.it)

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