I progetti di lotta alla fame nel mondo esclusi dal 8 x mille dello Stato

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L’inizio del nuovo anno è accompagnato da un’ulteriore brutta notizia per le centinaia di associazioni e le migliaia di volontari impegnati nella cooperazione e nella solidarietà internazionale: il Governo Monti ha deciso di destinare i proventi del 8 x mille statale solamente alle opere di edilizia carceraria e alle operazioni di protezione civile. Dopo che il Governo Berlusconi, con la “finanziaria” 2012 aveva azzerato i fondi allocati alla cooperazione allo sviluppo e dirottato i fondi del 8 x mille al ripianamento di alcuni debiti statali, quello di Mario Monti ha ristretto i campi di impiego delle risorse provenienti dalla libera scelta dei cittadini circa la destinazione di parte del proprio imponibile fiscale escludendo quelli della lotta alla fame nel mondo che, in passato, costituivano una piccola compensazione dei tagli ripetutamente apportati alla cooperazione internazionale. Conseguenza: tutti i progetti presentati nel 2011 dalle associazioni ai sensi delle normative allora vigenti e ripartibili in base alle scelte operate dai cittadini, non saranno neppure considerati.

Nessuno eccepisce circa la pertinenza e la necessità di intervenire per adeguare le fatiscenti e sovraffollate carceri italiane, né per rifornire di carburante i voli antincendio della protezione civile. Tuttavia, mi aspettavo che il nuovo Governo dimostrasse maggiore lungimiranza considerando gli stanziamenti per la lotta alla povertà come un investimento altrettanto necessario per un futuro sostenibile anche per gli italiani oltre che un dovere etico per un Paese come l’Italia.

L’amarezza per l’ennesimo tentativo di scatenare “guerre tra i poveri” va di pari passo con il rammarico per la scelta di aver ancora una volta lasciato intonsa la spesa per gli armamenti con in testa le spese previste per la partecipazione al programma di produzione e commercializzazione dei famigerati cacciabombardieri F35.

Buon anno a tutti …… anche se, a quanto pare, per molti sarà un altro anno più difficile che per altri.

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