Una nuova par condicio per svecchiare la politica

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I giornalisti e i media leader sono una razza strana. Mentre invocano a gran voce la necessità di un rinnovo della politica e di uno svecchiamento della sua classe dirigente, continuano ad invitare nei loro talk show e a riprendere nelle loro interviste i vecchi leader dei partiti. Basta fare una rapida rassegna delle ultime serate dei grandi appuntamenti in prima serata televisiva per rendersi immediatamente conto di quanto ciò sia vero. Non un giovane emergente, non un parere articolato da parte di qualche “quarantenne”, tanto meno uno spazio a qualche rappresentante della società civile. A questi ultimi compagni di strada, come sempre vengono riservati quando capita pochi secondi e a patto di “avere una notizia”. SI perché il ragionare anche di politica e di futuro di questo Paese dei leader delle associazioni, del volontariato e della società civile in genere non interessa, nonostante abbiamo dimostrato di saper reagire alla crisi antropologica oggi in atto con grande responsabilità e interessanti iniziative messe in campo.

Da tempo vado dicendo che sarebbe l’ora per estendere il principio della “par condicio” ai rappresentanti della società civile e non solo limitarlo, come sin ora fatto, ad un più o meno giusto equilibrio tra maggioranza ed opposizione. Anche questo potrebbe essere un fattivo contributo a vedere volti nuovi, informare di nuove iniziative ed idee, e a svecchiare questa intollerabile casta politica che tiene ferma l’Italia ostaggio di vecchie dinamiche tra le “bande di palazzo” e dei giochini insopportabili pagati a caro prezzo dai cittadini che subiscono l’immobilismo di chi dovrebbe oggi esercitare discernimento, coraggio e innovazione.

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